Responsabilità Medica
Nel dettaglio…
La responsabilità medica in ambito penale si configura nel momento in cui al sanitario viene contestato di aver commesso un errore nell’espletamento della propria prestazione cagionando un danno al paziente, che può esitare in lesioni colpose, o addirittura nel decesso del medesimo.
Lo Studio dell’Avvocato Di Giuliomaria ha sviluppato negli anni un metodo analitico e scientifico, nell’affrontare la problematica penale in ambito medico.
La materia in esame è stata oggetto di più modifiche legislative. Da ultimo la c.d. Legge Gelli-Bianco del 2017 esclude la punibilità del sanitario nel caso in cui questi pur avendo agito in maniera imperita, dimostri di essersi attenuto, nel caso concreto, a quanto indicato dalle linee guida emesse dall’Istituto superiore di sanità. Infatti, il nuovo art. 590 sexies c.p., prevede che “qualora l’evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico-assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto”.
Lo Studio procede ad una vera e propria “autopsia del caso”, sezionando la condotta e l’evento contestati alla luce del nesso di causalità, e quindi del giudizio controfattuale nei termini di evitabilità dell’evento, della colpa nei termini di prevedibilità e rimproverabilità della condotta, nonché le problematiche inerenti il rispetto o meno delle linee guida, la loro tipizzazione ed individuazione.
Lo Studio si occupa anche della gestione dei rapporti tra il sanitario e la compagnia assicurativa del medesimo al fine di garantire allo stesso la necessaria copertura patrimoniale.
L’Avvocato Di Giuliomaria partecipa inoltre, in qualità di relatore, ai convegni di aggiornamento professionale destinati ai medici e accreditati ECM.
Lo Studio è stato in grado di intercettare questa domanda, offrendo oggi, ai propri assistiti, le competenze e gli strumenti necessari per affrontare al meglio i procedimenti in materia di omicidio colposo e di lesioni colpose instaurati a carico dei professionisti sanitari.
Nel dettaglio…
Nell’ultimo ventennio, le contestazioni relative ai reati fallimentari, anche a causa della particolare e sfortunata congiuntura economica, sono aumentate esponenzialmente, basti pensare alla percentuale di società che sono state dichiarate fallite o hanno avuto accesso ad altre procedure concorsuali.
Tra i reati più contestati figurano indubbiamente i reati di bancarotta patrimoniale e documentale, semplice o fraudolenta ed il reato di ricorso abusivo al credito, rispetto ai quali lo studio ha maturato una significativa esperienza avendo assunto la difesa di numerosi imprenditori.
Sempre nell’ambito del diritto fallimentare penale, lo studio ha assistito professionisti, componenti il collegio sindacale, dottori commercialisti, variamente coinvolti nelle vicende societarie.
La disciplina dei reati di bancarotta è stata radicalmente modificata con il D.Lgs. 12 gennaio 2019 n. 14 recante il “ Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza”. La legge si prefigge quale obbiettivo quello di approntare una riforma organica della disciplina delle procedure concorsuali e di consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese al fine di approntare efficacemente piani di ristrutturazione e garantire la continuità imprenditoriale.
In questo nuovo scenario il costante confronto con i professionisti diventa fondamentale per la sopravvivenza stessa delle attività imprenditoriale.
Oltre alla difesa tecnica, lo Studio dell’Avvocato Di Giuliomaria fornisce assistenza e consulenze specializzate in relazione ai profili di rischio di operazione che, in futuro, potrebbero comportare contestazioni di illeciti penali.
La sfortunata congiuntura economica degli ultimi anni ha intaccato la solidità di molte imprese, sfociando, inevitabilmente, nell’apertura di procedimenti penali.
Lo Studio Legale Di Giuliomaria & Partners, grazie all’esperienza maturata nel settore, è divenuto un importante punto di riferimento per gli imprenditori della zona.
Diritto Penale Fallimentare
Diritto Penale Tributario
Nel dettaglio…
Nel nostro paese la gestione degli adempimenti fiscali in ambito dell’attività di impresa comporta un margine di rischio decisamente alto. Il sistema vigente è infatti caratterizzato da una estrema complessità, dovuta anche al succedersi di una prolifera produzione legislativa.
La materia è presidiata da diverse fattispecie penali che possono essere distinte in reati di mera condotta:
- mancato versamento dei tributi,
- mancata presentazione delle relative dichiarazioni
e reati aventi carattere fraudolento.
Ulteriore distinzione è quella tra reati dichiarativi:
- la dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o di altri documenti per operazioni inesistenti ex art. 2 D.Lgs 74/2000,
- la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ex art. 3 D.Lgs. 74/2000,
- la dichiarazione infedele ex art. 4 D.Lgs. 74/2000 e l’omessa dichiarazione ex art. 5 D.Lgs. 74/2000,
e quelli di omesso versamento:
- l’omesso versamento di ritenute certificate ex art. 10 bis D.Lgs. 74/2000,
- l’omesso versamento Iva ex art. 10 ter D.Lgs. 74/2000,
- l’indebita compensazione ex art.10 quater D.Lgs. 74/2000,
- il reato di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti ex art. 8 D.Lgs. 74/2000,
- il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ex art. 11 D.Lgs. 74/2000.
La peculiarità della materia, ai fini della elaborazione di una efficace strategia difensiva, richiede necessariamente la valutazione di specifici aspetti che lo studio si preoccupa di valutare scrupolosamente, anche in collaborazione con altri professionisti del settore. Solo per citare alcune delle criticità del sistema, basti pensare alle soglie di punibilità e al meccanismo delle compensazioni, oltre al differente onere probatorio in ambito tributario e penale.
La medesima condotta può infatti essere oggetto di due distinti procedimenti, tributario e penale. E’ accaduto di sovente che il contribuente sia risultato soccombente nel procedimento tributario governato dal principio delle presunzioni che pone a carico del medesimo l’onere di giustificare qualsiasi somma non dichiarata, mentre sia stato assolto in ambito penale adducendo l’assenza di prove introdotte dalla pubblica accusa in ordine alla natura e provenienza delle singole somme contestate.
Grazie ad una efficace sinergia creata con collaboratori e consulenti, lo Studio dell’Avvocato Di Giuliomaria è in grado di garantire un supporto effettivo al fine di prevenire e di risolvere le problematiche che possono poi sfociare in un procedimento penale.
Infortuni sul Lavoro
Nel dettaglio…
Il datore di lavoro è spesso chiamato a rispondere del decesso o delle lesioni patite dal lavoratore in occasione dell’espletamento della propria attività lavorativa.
La categoria in questione rientra in quella più generale della responsabilità colposa e ricorre quando il datore di lavoro:
- abbia omesso di informare o comunque aggiornare i propri dipendenti in materia di sicurezza sul lavoro,
- abbia omesso di fornire ai medesimi le necessarie dotazioni di sicurezza
- più in generale, abbia omesso di effettuare il dovuto controllo sul corretto svolgimento delle singole mansioni assegnate.
In estrema sintesi, rientrano tra i doveri del datore di lavoro:
- la valutazione dei rischi che si concretizza nella redazione del “Documento di Valutazione rischi”;
- l’eventuale nomina di un responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
- elaborare e aggiornare le misure di prevenzione e protezione in relazione ai rischi e pericoli proprio di ogni singola attività lavorativa;
- eventuale nomina di medico competente;
- inviare i lavoratori alle visite mediche con lo scadenziario previsto dalla legge;
- fornire ai lavoratori dei necessari dispositivi di protezione individuale;
- addestrare i singoli lavoratori su come svolgere le mansioni lavorative ed utilizzare eventuali macchinari in sicurezza.
Nel corso degli anni, lo Studio legale Di Giuliomaria & Partners si è specializzato nell’assistenza dei datori di lavoro indagati a seguito di infortuni verificatesi in occasione dell’espletamento delle attività lavorative.
Lo Studio di ogni singolo caso muove innanzitutto dall’analisi dell’evento alla luce degli elementi soggettivi ed oggettivi della responsabilità colposa, per poi affrontare le peculiarità della materia quali il ricorrere di deleghe e l’analisi approfondita del Documento valutazione rischi (se presente).
Particolare rilevanza assume nella materia in esame la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” disciplinata dal Decreto Legislativo n. 231/2001. Infatti, sovente, in caso di infortunio o morte del dipendente la contestazione viene sollevata oltre che ai datori di lavoro, ai preposti anche alla persona giuridica (società) cui viene contestato non aver approntato documenti di valutazioni dei rischi capaci di evitare il sinistro in occasione dello svolgimento della prestazione lavorativa.
Ovviamente la persona giuridica, in caso di condanna, si vedrà comminata una pena pecuniaria decisamente esosa.
Lo studio dell’Avvocato Di Giuliomaria assume la difesa tanto delle singole persone fisiche (datore di lavoro, proposti etc) e delle persone giuridiche alla luce del decreto legislativo n. 231/2001.
A fronte pertanto della complessità della materia lo Studio legale assicura il prezioso apporto di consulenti, in modo da delineare una difesa completa ed esaustiva.
I delitti contro la persona rappresentano l’area del diritto penale più di comune esperienza considerata la frequenza con la quale vengono commessi.
In realtà tale accessibilità è soltanto apparente tenuto conto delle peculiarità che ciascuno di questi delitti presenta e che vanno a riflettersi sulla specifica difesa tecnica che deve essere approntata.
Rientrano in tale settore i reati che offendono beni fondamentali della persona quali la vita, l’incolumità individuale, la libertà, l’onore, il domicilio e i segreti.
Delitto cardine contro la vita e l’incolumità individuale è l’omicidio doloso, che consiste nel cagionare volontariamente la morte di taluno. La condotta richiesta è a forma libera, vale a dire che assume rilevanza, ai fini dell’integrazione del delitto, la produzione dell’evento morte incidendo, invece, le modalità della condotta sulla quantificazione della relativa pena.
L’accertamento di tale reato per quanto apparentemente intuitivo risulta non sempre così agevole. Infatti, in primo luogo, deve essere provato il nesso causale tra la condotta e l’evento alla stregua del sapere scientifico e delle massime di esperienza; in secondo luogo, deve essere dimostrata la coscienza e volontà di cagionare la morte di taluno, la cui non facile dimostrazione conduce la parte accusatoria a desumerla da elementi univoci asseritamente dimostrativi di tale intenzione come, a titolo esemplificativo, la reiterazione dei colpi, la zona attinta, la violenza usata, la distanza.
Possibili interferenze applicative possono sussistere con il reato di omicidio preterintenzionale che punisce chiunque, con atti diretti a percuotere o a ledere, cagioni la morte di un uomo. Si tratta di un delitto ove l’autore pone in essere una volontaria condotta aggressiva diretta a percuotere o causare lesioni alla vittima e realizza involontariamente la morte della stessa, causalmente collegata ad una condotta sorretta dalla volontà dell’evento meno grave (percosse o lesioni).
Nonostante in apparenza possa risultare una netta distinzione tra i due delitti, sul piano pratico non risulta sempre così agevole. Il discrimen tra l’uno e l’altro non è meramente teorico ma di importanza in termini soprattutto di conseguenze sanzionatorie, considerate le pene previste dal legislatore: minimo anni 21 per l’omicidio doloso, da 10 anni a 18 anni per quello preterintenzionale.
Non sconosciute, infatti, le erronee contestazioni in termini di omicidio doloso in relazione ad accadimenti che integrano la diversa fattispecie di omicidio preterintenzionale. Tali delitti, di non comune accessibilità, richiedono per la predisposizione della difesa, di una elevata preparazione teorica e di un’esperienza pratica che permettano di affrontare il tecnicismo necessario a far emergere le discrasie della ricostruzione accusatoria e riportare la condotta sotto la sua legittima fattispecie.
Lo Studio dell’Avvocato Andrea Di Giuliomaria proprio a fronte della complessità della materia assicura anche il prezioso apporto di consulenti, in modo da delineare una difesa completa ed esaustiva.
Venendo ai delitti contro l’onore – a seguito della depenalizzazione operata con il D. L.vo 15 gennaio 2016, n. 7 del reato di ingiuria di cui all’art. 594 c.p. – a tutela di tale bene giuridico è posto esclusivamente il delitto di diffamazione.
La diffamazione a mezzo stampa è di frequente trattazione nelle aule di tribunale a causa soprattutto della diffusione sempre maggiore dell’utilizzo dei social media che hanno reso molto più semplice e immediata la comunicazione con più persone. Tuttavia, nonostante l’apparente semplicità dell’assolvimento probatorio da parte dell’accusa, l’accertamento di tale reato richiede specifiche verifiche dal contenuto tecnico il cui spesso mancato assolvimento sollevato dalla difesa ha portato all’assoluzione dell’imputato.
Di frequente contestazione sono poi i delitti contro la libertà morale in cui rientra tra i più comuni quello di atti persecutori, vale a dire il c.d. stalking. Lo stalking consiste nel porre in essere condotte reiterate mediante le quali si assilla, molesta, disturba, perseguita taluno in modo da produrre uno degli eventi previsti espressamente dalla norma.
Il legislatore ha introdotto tale reato nel 2009 sulla spinta dell’attenzione che a tale fenomeno veniva riservato dalle cronache e dai mass media.
La previsione legislativa ed i progressivi aggravamenti sanzionatori (da ultimo con legge 19 luglio 2019, n. 69) guardano con maggiore attenzione le esigenze e la tutela della vittima delle condotte incriminate la quale vede un peggioramento qualitativo della propria vita e della propria serenità. Proprio per questo l’ordinamento prevede strumenti di progressiva tutela che mirano a interrompere le condotte lesive.
Deve rilevarsi però che a fronte di casi in cui effettivamente risulta integrato il delitto di atti persecutori ve ne sono altrettanti nella quale si assiste ad una strumentalizzazione della giustizia penale e delle querele per tale reato, presentate il più delle volte nell’ambito di una accesa conflittualità in sede di separazione, divorzio o comunque cessazione di una relazione sentimentale.
Di non minore importanza, quindi, risulta la tutela del querelato che si trova all’improvviso coinvolto in un processo penale – sottoposto magari alla misura cautelare del divieto di avvicinamento – con tutte quelle che sono le conseguenze in termini di reputazione e rapporti sociali trovandosi accusato ingiustamente di un reato infamante.
Non sconosciuti nelle aule di tribunali processi incardinati per querele presentate quale ricatto oppure con il solo scopo di porre fine ad una forte conflittualità di coppia senza che tuttavia siano integrati minimamente gli elementi costitutivi di tale reato.
In tali situazioni spetta alla difesa smontare la tesi accusatoria facendo emergere la pretestuosità di tali querele e la mancanza di qualsivoglia condotta integrante il delitto di atti persecutori.
Nei reati contro la persona rientrano numerosi altri delitti tra i quali si possono enumerare in quanto più comuni, le lesioni dolose e colpose, la rissa, il sequestro di persona, la violenza sessuale, gli atti sessuali con minorenne, la violenza privata, la minaccia, la violazione di domicilio.
Lo Studio dell’Avvocato Andrea Di Giuliomaria ha affinato la propria specializzazione ed è oggi in grado di offrire competenza ed esperienza riuscendo ad approntare difese ad hoc modellate sulle esigenze del singolo caso e sullo specifico reato che viene contestato.
Reati contro La Persona
Reati contro il Patrimonio
Nell’ambito della sfera di competenza dello studio rientrano anche i reati contro il patrimonio. In tale ampia categoria sono ricompresi gli illeciti più comuni, quali l’appropriazione indebita, l’estorsione, il furto, la truffa, la rapina, il riciclaggio, il sequestro di persona a scopo estorsivo.
I reati contro il patrimonio rappresentano l’ossatura del diritto penale in considerazione della frequenza con la quale vengono commessi e del numero della tipologia di reati in essi ricompresi. E’ proprio per tale ragione che, nel corso del tempo, lo studio legale si è occupato di una molteplicità di reati attinenti a questo settore.
Tale tipologia di reati, che hanno una fisiologica portata plurioffensiva, oltre al patrimonio vanno ad offendere anche altri beni quali la libertà personale, l’autodeterminazione, l’economia pubblica e l’inviolabilità del domicilio. Basti pensare ai delitti più comuni quali l’usura, la ricettazione, la truffa, l’appropriazione indebita e il furto in abitazione o con strappo.
Tuttavia, a dispetto di quanto si possa immaginare, si tratta di una categoria di reati che può potenzialmente attingere varie tipologie di soggetti e professionisti.
Solo a titolo di esempio, lo Studio dell’Avvocato Di Giuliomaria ha assunto la difesa di numerosi dottori commercialisti accusati di appropriazione indebita da parte dei propri clienti, approntando difese ad hoc tese a valorizzare le peculiarità di ogni singola vicenda. Lo studio ha assunto anche la difesa di vari imprenditori che si sono visti contestare il reato di riciclaggio molto spesso correlato a reati fiscali, quali la falsa fatturazione.
Numerosissime, infine, sono le contestazioni relative al reato di truffa che presenta una struttura a schema rigido, circostanza questa che impone, nella predisposizione della difesa, un’attenta analisi dei singoli elementi costitutivi del reato al fine di collocare la fattispecie concreta al di fuori del perimetro di quella astratta.
Il bene “ambiente” ha ricevuto negli ultimi anni un’attenzione sempre maggiore da parte del legislatore che ha emanato una molteplicità di norme. Queste sono volte a prevenire e a reprimere il verificarsi di un danno ambientale, inteso come “qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto o indiretto, di una risorsa naturale o dell’utilità assicurata da quest’ultima” (cfr. art. 300 d.lgs. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni).
Da ultimo, la legge n. 68/2015 ha contribuito ad accrescerne notevolmente la tutela penale, inserendo nel codice penale il nuovo titolo VI-bis sui delitti contro l’ambiente e introducendo nuove e specifiche fattispecie penali.
Lo Studio dell’Avvocato Di Giuliomaria si occupa nello specifico delle nuove fattispecie introdotte, l’inquinamento e il disastro ambientale; il traffico ed abbandono di materiale radioattivo oltre alla omessa bonifica.
E’ frequente la contestazione di illeciti penali ambientali nella sfera imprenditoriale, con coinvolgimento di figure apicali della società o persino della stessa persona giuridica, dal momento che determinate fattispecie di reato possono rappresentare il presupposto della responsabilità amministrativa degli enti (v. art. 25 undecies d.lgs. n. 231/2001).
Più in particolare, sovente la contestazione attiene alla violazione delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), con particolare riferimento alla gestione e allo smaltimento di rifiuti pericolosi ma anche alle procedure di bonifica.
L’impegno profuso intende garantire, in ogni circostanza, una precisa ricostruzione dell’accaduto, sempre al passo con il repentino evolversi della normativa in materia.
Reati in materia Ambientale
Reati contro la Pubblica Amministrazione
Nella sfera di competenza dello Studio rientrano anche i reati contro la pubblica amministrazione. Il codice penale distingue tra i delitti commessi da pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio e quelli commessi da privati.
Nella prima categoria rientrano, tra le più comuni, le fattispecie di peculato, concussione, corruzione, abuso di ufficio e rifiuto di atti di ufficio. Oggetto di frequente contestazione è ad esempio il c.d. peculato d’uso, vale a dire l’utilizzo per motivi personali di un bene appartenente alla pubblica amministrazione (tra i più ricorrenti il telefono o l’auto) oppure il rifiuto di atti di ufficio come nel caso di rifiuto da parte del sanitario di operare una prescrizione terapeutica.
Di peculiare complessità tecnica è il delitto di corruzione per il quale sono previste gravi pene (anche per il privato corruttore) oltre che conseguenze di natura accessoria.
L’elaborazione di un’efficiente strategia difensiva presuppone la conoscenza oltre che delle singole fattispecie di reato dal punto di vista sostanziale anche della copiosa giurisprudenza in materia, fondamentale per comprendere, nello specifico caso, l’avvenuta integrazione o meno dei singoli elementi costitutivi. Si pensi ad esempio al possesso della qualifica di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio da parte dell’autore del reato. A fronte di una definizione legislativa di carattere generale è proprio la giurisprudenza, nell’applicazione concreta, ad aver compreso o escluso dalla definizione di pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, talune figure dai connotati più incerti.
Lo Studio, in forza dell’esperienza maturata nel corso degli anni, è in grado di offrire oggi ai propri assistiti le competenze e gli strumenti necessari per affrontare al meglio i procedimenti in materia elaborando la miglior strategia difensiva dal punto di vista sostanziale e processuale, ponendo attenzione, nelle scelte operate, anche all’interesse del cliente considerate le ripercussioni, anche dal punto di vista professionale, che i processi in materia comportano.